La bottega è piccola, piccola come lo sono tutte quelle sopravvissute botteghe di frutta e verdura sempre più rare nelle nostre città.
Un po’ di coraggio e un buon ricarico le fanno resistere all’invasione dei centri commerciali, del tre per due, del black friday.
A volte, rappresentano l’unica possibilità per le persone anziane di acquistare una bottiglia di latte in autonomia, altre un’àncora di salvezza per chi esce tardi dal lavoro.
L’altra sera, fendendo a passi svelti la nebbia ormai compatta, sono stata risucchiata dalla luce di una piccola bottega.
La sua illuminazione, già pre natalizia, ha restituito il contorno agli oggetti che mi si paravano davanti e ha inaspettatamente rinvigorito la speranza di una cena.
Mentre il mio sguardo vagava sui frutti e le verdure alla ricerca di un’ispirazione di salvataggio, un uomo giovane dalla voce robusta quanto le sue spalle ordinava con dovizia e un bambino per mano.
I pantaloni di velluto verde a coste, una giacca calda e pesante di fustagno, l’aria distinta ammorbidita da barba e capelli leggermente lunghi, stava chiedendo alloro, pistacchi e cranberries.
Alloro, pistacchi e cranberries, alle otto di sera!
Il mio sguardo imbambolato posava punti interrogativi sulle cassette di frutta, sperando che l’illuminazione già nataliza accendesse anche in me una qualche idea commestibile.
Alloro, pistacchi e cranberries, ho dovuto mordermi la lingua per non chiedere al quel giovane signore distinto, con un bambino per mano, che cosa avesse intenzione di cucinare quella sera. Lui o la moglie. Un arrosto, un brasato, un’insalata?
Ho pensato incuriosita ai profumi che si sarebbero sprigionati nella cucina di quella famiglia.
Al profumo di alloro, alla croccantezza dei pistacchi, all’acidità dei cranberries. Ovunque, in un arrosto o in un brasato o in una insalata sarebbero stati squisiti.
Nel frattempo, anch’io mi ero decisa.
Ho raccolto le mie idee e i miei sacchetti e mi sono avviata verso casa pronta a preparare la mia cena, sotto i riflessi dell’illuminazione natalizia della grande luminaria installata proprio accanto alla finestra della mia cucina.
Ghirlanda di biscotti alla cannella
100 g farina di riso
100 g farina di mandorle
80 g fecola di patate
7 ml latte fresco
135 g zucchero di canna
40 g di zucchero semolato
135 g di burro
4 g di cannella
1 uovo
4 g di lievito in polvere
Glassa senza uovo
200 g di zucchero a velo
1-2 cucchiai di acqua tiepida
Attrezzatura:
Stampi a forma di stella
Carta forno
Disegnate su un foglio di carta forno un cerchio dello spessore di cm 6 e del diametro di 14 cm. Lavorate il burro con lo zucchero di canna e lo zucchero semolato. Sbattete leggermente l’uovo e unitelo a filo al composto di burro e zucchero, continuando a mescolare. Aggiungete il latte e unite le farine e il lievito. Impastate energicamente. Avvolgete l’impasto in pellicola trasparente e fate riposare in frigorifero almeno un’ora. Preparate la glassa mescolando lo zucchero con un cucchiaio o due di acqua tiepida, a seconda della consistenza desiderata. Stendete l’impasto tra due fogli di carta forno infarinandoli per evitare che si attacchi. Ricavate il cerchio di pasta utilizzando il cerchio di carta forno ritagliato. Ricavate biscotti a forma di stella di diverse dimensioni utilizzando gli stampi a vostra disposizione. Spennellate la base rotonda e i biscotti con un poco di latte. Fate cuocere i biscotti e la base rotonda a 180° C per circa 20 – 25 minuti. Togliete dal forno e fate raffreddare molto bene. “Incollate” con la glassa i biscotti a forma di stella sulla base rotonda sovrapponendoli e decorateli con la glassa.